Negli ultimi mesi, se ti è capitato di scorrere le notizie economiche online, avrai notato un tema ricorrente: i titoli di Stato.
Dopo anni in cui erano passati un po’ in sordina, nel 2025 sono tornati alla ribalta. Ma perché se ne parla così tanto? E, soprattutto, conviene davvero metterci i propri risparmi? Facciamo insieme un po’ di chiarezza, con parole semplici e senza troppi tecnicismi.
Cosa sono i titoli di Stato
I titoli di Stato sono obbligazioni emesse dallo Stato con l’obiettivo di finanziare le proprie attività. In sostanza, è un prestito che tu fai allo Stato, che in cambio:
- Ti restituisce il capitale al termine (scadenza)
- Ti fa un piccolo “regalo” ogni anno o semestre: l’interesse, chiamato cedola
Esistono vari tipi di titoli. I più noti sono i BTP, che ti garantiscono una cedola, fissa, ogni anno e i BTP Italia, pensati per proteggerti dall’inflazione: qui l’interesse varia a seconda di quanto aumentano i prezzi nel nostro Paese.
E sì, c’è anche un piccolo “bonus fedeltà” se li tieni fino alla fine.
Perché si parla tanto di titoli di Stato nel 2025?
Negli ultimi mesi, molte persone stanno tornando a interessarsi ai titoli di Stato, come i BTP o i BOT. Ma cosa ha fatto crescere questo interesse?
Per capirlo, è importante ricordare che per diversi anni i tassi d’ interesse sono stati nulli, talvolta addirittura negativi. Questo significa che, investendo in titoli pubblici, i guadagni erano, nella migliore delle ipotesi, molto bassi, spesso inferiori all’inflazione, cioè all’aumento generale dei prezzi. In pratica, i soldi investiti perdevano potere d’acquisto.
Nel 2025, però, la situazione è cambiata. I rendimenti offerti dai titoli di Stato sono tornati a salire, arrivando a livelli che attirano l’attenzione di chi vuole proteggere e far crescere i propri risparmi in modo sicuro.
Un esempio molto significativo è la ventesima emissione del BTP Italia, iniziata il 27 maggio 2025. Questo titolo offre una cedola minima annua dell’1,85%, ma con una particolarità molto importante: la cedola è indicizzata all’inflazione italiana.
Cosa vuol dire?
Significa che gli interessi che si ricevono non sono fissi, ma aumentano automaticamente insieme all’aumento dei prezzi al consumo, così da proteggere il risparmio dall’effetto dell’inflazione.
In altre parole, se i prezzi salgono, il rendimento cresce di conseguenza, permettendo di mantenere il valore reale dei propri soldi nel tempo.
I vantaggi: cosa li rende appetibili nel 2025?
Proviamo a vedere insieme, in modo semplice e concreto, quali sono i principali vantaggi che stanno riportando questi strumenti finanziari sotto i riflettori nel 2025.
- Rendimenti più interessanti rispetto al passato
Dopo anni di stagnazione, i BTP e altri titoli simili offrono rendimenti che tornano ad attrarre chi ha un orizzonte medio-lungo. Il BTP Italia, per esempio, si rivaluta con l’inflazione, e nel 2024 è arrivato a rendere oltre il 5%. - Tassazione più bassa
Come accennato, i titoli di Stato sono tassati al 12,5%, una percentuale che incide meno sui guadagni rispetto ad altri strumenti finanziari, come azioni o fondi, che pagano un’imposta del 26%. - Minore rischio percepito
Nonostante il debito pubblico italiano sia elevato, lo Stato ha sempre onorato i suoi impegni. I titoli pubblici sono dunque visti come strumenti relativamente sicuri, soprattutto se paragonati a prodotti finanziari complessi o volatili. - Accessibilità e semplicità
Investire in un BTP non richiede competenze avanzate: oggi si può fare anche tramite home banking, con un investimento minimo di 1000€.
Ma ci sono anche dei contro: cosa considerare prima di investire
Come per ogni investimento, però, è importante guardare anche l’altro lato della medaglia.
I titoli di Stato non sono esenti da limiti o rischi, e prima di sceglierli è utile conoscere bene cosa comportano, vediamo insieme i contro di questa scelta:
- Vincolo temporale
Molti titoli di Stato hanno una durata che va da 3 a 10 anni. Questo significa che, devi pianificare correttamente scegliendo i tuoi obiettivi. Più è lunga òa scadenza, maggiore è la volatilità. - Rischio di perdita in caso di vendita anticipata
Anche se i titoli sono considerati sicuri a scadenza, il loro valore può oscillare nel tempo. Se decidi di venderli prima, potresti perdere una parte del capitale. - Rendimento reale legato all’inflazione
Nonostante il BTP Italia protegga in parte dall’inflazione, altri titoli – come i BTP tradizionali – offrono tassi fissi. In un contesto di inflazione in aumento, questi ultimi possono vedere eroso il loro valore. - Non sono esenti da rischio Paese
Anche se lo Stato italiano ha sempre rispettato i suoi obblighi, è comunque indebitato. L’acquisto di titoli pubblici è quindi legato alla fiducia nella solidità economica del Paese, e non può essere considerato “a rischio zero”. Il rating dell’Italia è BBB, secondo FitchRatings
Quindi: acquistare titoli di Stato oggi conviene?
La risposta non può essere uguale per tutti. Se hai un orizzonte temporale di medio-lungo termine, non hai bisogno di liquidità immediata e cerchi un’alternativa sicura al conto corrente o ai buoni fruttiferi, i titoli di Stato possono essere una scelta sensata. Non faranno miracoli, ma possono dare una stabilità che, in tempi come questi, molte persone cercano, può essere, ad esempio, inserito all’interno di un portafoglio in ottica di diversificazione, come obiettivo strategico.
Tuttavia, è sempre importante ricordare che nessuno strumento è adatto a tutti.
Prima di investire, è utile confrontarsi con una consulente finanziaria, che sappia costruire una strategia su misura, tenendo conto dei tuoi obiettivi, del tuo profilo di rischio e delle esigenze future.
Se ti interessa approfondire e vuoi capire quale titolo, o mix, si adatta meglio a te, possiamo parlarne insieme in una consulenza gratuita personalizzata. In consulenza possiamo definire obiettivi precisi, fare numeri insieme e valutare la tua tolleranza al rischio.